Dilatazione dello spazio-tempo (Progetto Campus Verde Netless)
Vi è mai capitato di poter dilatare il tempo?
“Magari potessi!”, risponderà Andrea che ancora deve studiare i due capitoli di biologia per l’interrogazione di domani.
A proposito della dilatazione del tempo, la fisica relativistica ci enuncia che la durata di uno stesso evento varia in funzione della posizione dell’osservatore. Per Sant’Agostino il tempo è una distensione dell’anima, “Tempus distensio animae” sosteneva, diventando così una produzione mentale. La sua percezione cambia (si dilata o si contrae) in relazione a ciò che stiamo vivendo.
ll giorno che ho conosciuto Sonia, la mia attuale compagna, il tempo insieme a lei correva velocemente. Il pomeriggio passeggiando a raccontarci di noi è diventato sera in un lampo.
Invece l’ora di economia all’Università non terminava mai.
La Fisica parla di tempo e spazio come un tutt’uno, un’unica grandezza: SPAZIOTEMPO. Se il tempo si dilata, lo spazio si contrae. Quindi la dilatazione simultanea dello spazio e del tempo va contro ogni legge della fisica… Eppure, vi dimostro che il tempo e lo spazio si possono dilatare contemporaneamente.
Anche questo settembre, un gruppo classe di studenti e studentesse dell’indirizzo Scienze applicate del liceo scientifico Da Vinci ha vissuto la dilatazione del proprio SPAZIOTEMPO attraverso il progetto dal titolo “Campus verde Netless”.
L’esperienza si è sviluppata in tre intere giornate, dal 13 al 15 settembre (primo giorno di scuola), in cui gli allievi e le allieve si sono ritrovati, insieme ad alcuni docenti, immersi nella natura presso il Centro di Educazione Ambientale “La Confluenza” di Osimo.
Qui lo spazio si è dilatato perché si è passati da quello dell’aula scolastica a un intero bosco lungo i margini di un fiume.
Questo spazio naturale è stato il laboratorio di Scienze Naturali, dove gli studenti e le studentesse hanno sperimentato alcune attività per:
- determinare le caratteristiche chimico/fisiche del fiume Musone come la sezione dell’alveo fluviale, il pH, la temperatura e la velocità del flusso idrico;
- analizzare qualitativamente e quantitativamente i macroinvertebrati del fiume per determinare l’I.B.E (Indice Biotico Esteso);
- identificare e nominare le specie arboree fluviali;
- prelevare dei campioni di suolo e identificare la presenza di quegli insetti terricoli che sono bioindicatori di fertilità.
Questo spazio naturale è diventato anche il laboratorio di Psicopedagogia per attività sulla conoscenza del sé e degli altri, sulla relazione e sul rapporto tra il corpo e la natura.
Trascorrendo tutto il periodo immersi nella natura, oltre allo spazio, anche il tempo si è dilatato, si è allargato, si è esteso. Infatti, in natura la successione degli eventi è molto lenta: basti pensare al ciclo uovo-larva-crisalide-farfalla o al ciclo seme-pianta, al susseguirsi delle stagioni oppure solamente al ciclo notte-giorno. Ciò che ha aiutato ad avere una maggiore percezione della dilatazione del tempo è l’aver lasciato a casa il proprio smartphone. Questo strumento ha modificato la quotidianità degli ultimi venti anni, soprattutto degli stessi adolescenti. Ormai sono noti i dati che ci indicano che mediamente ogni giorno sblocchiamo il nostro telefono 80 volte e picchiettiamo, digitiamo e scorriamo i contenuti fino a 2600 volte.
Vari studi denunciano che all’aumentare del tempo di esposizione agli schermi si ha dapprima un aumento del grado di miopia, per passare poi a quelli più importanti, come il disturbo dello sviluppo delle funzioni cognitive, quali la riduzione dell'attenzione, della memoria e dell'empatia, fino ad arrivare a dipendenza e addirittura all’aumento di forme conclamate di demenza.
Questa esperienza nel bosco è servita quindi a far vivere ai ragazzi e le ragazze la percezione della dilatazione dello spazio e del tempo non come un senso di vuoto, ma come un continuo e lento flusso di vita consapevole, intrecciando relazioni autentiche nel ritmo dettato dalla natura.
Hanno collaborato e partecipato al progetto la Prof.ssa Serena Cesaroni, la Prof.ssa Tania Pisani, il Prof. Andrea Diamantini, il Prof. Gianluca Fenucci e il Prof. Mauro Marconi.
(articolo scritto dal prof. Raniero Colonnelli, docente di Scienze Naturali del nostro liceo)
Pubblicato il 17-09-2025